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RECUPERO DEL FARO DI SPIGNON

 

PROGETTO DI RECUPERO, CONCORSO

TIPOLOGIA : FARO
LUOGO : VENEZIA (VE)
PROGRAMMA:LIGHTHOUSE ACCOMODATION
DIMENSIONI:130 m²
PROGETTO: 2016
CONCORSO: SECONDO CLASSIFICATO
CLIENTE: SIMERG s.r.l.
ARCHITETTURA E INTERIOR: LAD – Francesco Napolitano, Simone Lanaro
COLLABORATORI: Lorenzo Pericoli, Chiara Intreccialagli, Serena Bruno Gallo, Alessandro Barile, Laura Fernandez Moreno. Consulente per il restauro: Arch. Alfonso Tizzano

Spignon Lighthouse Project from LAD on Vimeo.

Il faro Spignon si trova su una piccolissima isola della laguna di Venezia, in prossimità della Bocca di Porto che separa l’Isola del Lido dall’Isola di Pellestrina. Il faro è di proprietà del Demanio e poiché è abbandonato e parzialmente crollato, l’Agenzia ha deciso di concederlo ad un privato attraverso una gara chiamata “Valore Paese Fari”.

Il progetto con il quale abbiamo partecipato prevede la riedificazione del volume crollato ed il restauro della torre esistente. Il nuovo edificio ospita una struttura con pianta flessibile che può essere utilizzata sia come abitazione sia come spazio espositivo.

Le idee principali che caratterizzano questa proposta sono due: la prima riguarda l’iconografia e quindi lo spazio esterno, mentre la seconda riguarda lo spazio interno.

Dal punto di vista iconografico questo progetto prova a mettere in relazione le proporzioni degli elementi architettonici tipici delle facciate dei palazzi veneziani con i sistemi costruttivi delle grandi imbarcazioni mercantili. Quindi guardando frontalmente l’edificio si possono vedere le stesse alternanze di pieni e di vuoti della Ca’ d’Oro o del Palazzo Ducale, mentre osservando l’edificio di tre quarti, la sua immagine ricorda la costruzione di uno scafo.

La seconda caratteristica consiste nel proporre un’architettura che sia al suo interno trasformabile ed adattabile a diversi usi. Il sistema delle pareti mobili interne rende possibile un utilizzo sia pubblico sia privato degli spazi: quando le pareti separano gli ambienti, l’edificio è utilizzato a scopo residenziale o turistico, al contrario quando i muri mobili scorrono all’interno degli vani tecnici, lo spazio diventa ampio ed unitario e può quindi ospitare un’attività espositiva.

Questo lavoro ha ottenuto il punteggio più alto, ed è stato pertanto ritenuto il migliore dalla commissione per quanto concerne gli aspetti tecnici ed qualitativi; tuttavia questo non è stato abbastanza: Le regole della gara prevedevano che il punteggio fosse la somma dei punteggi derivanti dalla qualità dell’offerta tecnica e dell’offerta economica relativa al canone di locazione che il partecipante proponeva all’agenzia. La somma di questi due punteggi ha fatto sì che la nostra proposta sì qualificasse seconda.

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