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CASE COSI’ E CASA RESART

VILLAE MINIMAE

5 progetti come macchine per osservare il paesaggio.
5 concept tra natura e artificio, tra geometria e utopia, tra equilibrio e provocazione.
L’Architetto Francesco Napolitano firma insieme al suo team cinque dimore da sogno.
a cura di  Annalisa Boni

“Villae Minimae” raccoglie cinque progetti di ville unifamiliari isolate che, per ragioni diverse, non sono stati sviluppati o studiati oltre il grado di definizione della scala 1:200.

In tutti e cinque i casi è stato richiesto di progettare un’appendice distaccata di una proprietà più grande, situata nelle immediate vicinanze dei siti di progetto;
per questa ragione le ville non contengono mai più di due camere da letto e gli spazi interni sono ridotti all’essenziale.
Oltre alla funzionalità, per ciascun lavoro è stato esplicitamente richiesto che i manufatti fossero pensati come macchine per osservare il paesaggio.
I progetti hanno in comune un approccio di tipo provocatorio e utopico.

Tutti i progetti si basano su una distorsione di una figura geometrica semplice; ogni operazione di distorsione è finalizzata a soddisfare un requisito di panoramicità degli ambienti interni che corrispondono a dispositivi per inquadrare la natura e quindi contemplarla. Queste caratteristiche oggettuali sottolineano, nell’iconografia del progetto, la dicotomia fra natura e artificio.
Le ville, disegnate tra il Gennaio del 2013 e l’Aprile del 2014 sono qui presentate con una selezione di disegni: due schizzi, una schematizza zione dell’operazione di distorsione, piante, prospetti, sezioni e due foto inserimenti.
Viste le palesi difficoltà logistiche e normative, questi lavori si limitano ad occupare il territoMo di confine tra il caso di studio e il divertissement.

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