L A B O R A T O R I O  D I  A R C H I T E T T U R A  E  D E S I G N

Un inedito polo commerciale trova nel giardino il suo baricentro.

Per Gilles Clément ogni essere vivente che abita il nostro pianeta è responsabile dell’intero ecosistema che lo governa, ogni nostro gesto si ripercuote nell’armonia dell’insieme. Ogni azione – o non azione – modifica il precario equilibrio che sta alla base del complesso ecosistema in cui viviamo. Le città contemporanee sono accomunate dall’assenza di un’armatura del “verde” e degli spazi pubblici, il che rende le nostre città – e in misura ancora maggiore le periferie – luoghi dove si vive male; il marcato disequilibrio tra l’apparato naturale ( o meglio semi-naturale) e quello antropico è completamente – e pericolosamente- – sbilanciato, causando, di fatto, un’urbanità centrifuga e dissipativa che si riflette fin dentro le relazioni sociali. Negli ultimi anni si stanno tentando sperimentazioni, ibridazioni tipologiche capaci di qualificare e riqualificare gli ultimi terrain vague – come li definiva Aldo Rossi – all’interno delle città, coniugando sviluppo urbano, economico ed ecologia. E’ il caso dello strumento “Punti Verde Qualità” messo a punto dal Comune di Roma: accordi di programma tra pubblico e privato che consentono, con un ridotto impegno economico da parte del Comune, di organizzare e mantenere nuovi parchi e giardini, recuperando aree degradate e abbandonate. Attraverso questo strumento (Punto Verde Qualità 20.12) l’amministrazione comunale di Roma e la società concessionaria Olgiata Verde srl hanno recuperato un’area a ridosso della Cassia creando nuovi servizi , strutture sportive e attività commerciali fino ad oggi mancanti nella zona: l’Olgiata Shopping Plaza e l’Olgiata Sporting Club, due importanti poli di servizi e risorse inseriti all’interno di un’area naturalistica che si estende per oltre undici ettari e che è stata completamente recuperata e resa fruibile alla collettività. La progettazione è stata affidata a due giovani architetti romani: Simone Lanaro e Francesco Napolitano dello studio LAD ( Laboratorio di Architettura e Design). Il progetto punta a un inserimento non invadente all’interno dell’area naturalistica dell’Olgiata. L’Olgiata Shopping Plaza, inaugurato lo scorso febbraio, è un inedito polo commerciale che ha nello spazio del giardino il suo baricentro funzionale. Rifiutando la tipologia dello shopping mall , i progettisti romani sostituiscono alla galleria commerciale il piacere di passeggiare nel verde del recuperato giardino e di concedersi lo shopping e la sosta nei vari locali: una forma di “slow-shopping” in antitesi con la dilagante cultura del centro commerciale tout court, generatori di non- luoghi all’interno delle nostre città. L’organismo architettonico si presenta come una massa capace di espandersi e ritirarsi sul terreno non occupato dall’apparato vegetazionale del parco. Il rispetto dell’ambiente si estende anche al risparmio energetico: il 30% del fabbisogno è coperto dalla produzione endogena (fotovoltaico e cogenerazione), parallelamente sono state adottate soluzioni tecnologiche atte a minimizzare il consumo e la dispersione di energia. Inoltre, dove possibile, è stato largamente fatto uso del legno, a discapito del ben più inquinante calcestruzzo armato, sia per le finiture esterne sia per le membrature strutturali. La forma che ne consegue, compatta e spigolosa – e che ricorda le piramidi dell’Antico Egitto – si svela per un solo livello fuori terra sulla Via Cassia e per due livelli sul parcheggio, presentando ampie aperture in prossimità delle vetrine e degli ingressi delle attività commerciali. La pendenza delle facciate, tutte rivestite in zinco-titanio, decresce con la stessa pendenza della Via Cassia. Gli ampi terrazzamenti antistanti le attività commerciali consentono di far vivere molti dei locali anche all’esterno, dando la possibilità agli esercenti di realizzare dei dehors sfruttando anche le coperture fisse delle vetrine. Nella città contemporanea la riaffermazione della centralità dello spazio pubblico, anima della città e ragione essenziale della sua invenzione.

Alessandro Beato

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